martedì 18 maggio 2021

QUALE VITAMINA C?

 


È preferibile la vitamina C proveniente da fonti naturali (es. acerola) 
o quella di derivazione sintetica (acido ascorbico)?

Oltre il 90% della vitamina C che presente negli integratori è acido ascorbico. L'acido ascorbico è ottenuto dallo sciroppo di mais. E lo sciroppo di mais non contiene naturalmente vitamina C. Tuttavia, gli scienziati hanno elaborato un metodo per manipolare lo sciroppo di mais in laboratorio usando l'acetone.

La ciliegia acerola è un "super frutto" che cresce naturalmente in Brasile ed è usata per la vitamina C, in virtù dei suoi alti livelli naturali. Oltre alla vitamina C, l’Acerola contiene anche carotenoidi, antiossidanti come antociani, bioflavonoidi, diversi macro e micronutrienti e vitamine. Le tecniche di estrazione sono varie: filtrazione, essiccazione, riscaldamento, sonicazione, incapsulamento.

Oltre all'acido ascorbico, la vitamina C deve includere rutina, bioflavonoidi, fattore K, fattore J, fattore P, tirosinasi, ascorbigene e altri componenti.

L’Acerola, come detto, è ricca di micronutrienti e di tutti i cofattori necessari alla produzione di un'attività vitaminica funzionale. Le fonti alimentari dell'intero complesso vitaminico C sono l'unico modo per ottenere nutrimento come previsto dalla natura.

L’acerola (Malpigha glabra) è una pianta arbustiva, rampicante originaria delle aree tropicali e subtropicali dell’America, che può raggiungere anche i 5 metri di altezza. Predilige i terreni argillosi ricchi di humus e richiede temperature che non scendano sotto i 15 °C.

I frutti, drupe del diametro di uno-due centimetri, somigliano molto alle ciliegie e per questo l’acerola è nota anche come ciliegia delle Barbados o del Brasile. Al suo interno il frutto è però suddiviso in spicchi. Il frutto ha un contenuto elevatissimo di vitamina C, circa quindici volte superiore a quello del kiwi e 20 volte a quello del succo d’arancia.

Oltre all’elevatissimo tenore di vitamina C, circa 1.600 milligrammi per etto, con tiene anche buoni quantitativi di provitamina A, di vitamine del gruppo B (in particolare acido pantotenico) e di bioflavonoidi e tannini. Tra i Sali minerali troviamo il calcio, il ferro e il magnesio.

 

 

 


martedì 23 marzo 2021

PROMOZIONE DELLA SALUTE, PREVENZIONE NATURALE E COVID-19

 





Non solo Covid: allargare l’orizzonte

Ciò che balza agli occhi, in questo periodo di pandemia da SARS-CoV2, è l’attenzione tutta concentrata sulla risposta farmacologica e sui vaccini, alla malattia COV-19, sia da parte del sistema sanitario che dell’opinione pubblica. L’ossessivo martellamento mediatico sui dati quotidiani dei contagiati, del numero di tamponi effettuati e del triste dato dei morti, alimenta il senso di impotenza, frustrazione e paura nelle persone, e non aiuta a comprendere ciò che è possibile fare per migliorare il nostro stile di vita e di conseguenza il nostro stato di benessere. 

Ingenti risorse sono state messe a disposizione dall’Italia e dagli stati occidentali per la produzione del vaccino, nulla è stato fatto a livello di prevenzione, intendendo con questo termine una vera prevenzione primaria, promotrice di salute.

Negli ultimi settant’anni abbiamo assistito nei Paesi occidentali ad un aumento enorme delle malattie cosiddette del “benessere”. La maggior parte delle patologie hanno come denominatore comune un’infiammazione cronica latente di bassa grado. Malattie cardiocircolatorie e malattie metaboliche (diabete, obesità), sono correlate ad un eccesso di cibi industriali processati, acidificanti, infiammanti, carenti di micronutrienti e ricchi di additivi, conservanti, zuccheri e grassi idrogenati. A ciò si aggiunga un ambiente progressivamente intossicato da elementi chimici ed elettromagnetici,  l’impatto ecologico della globalizzazione sugli ecosistemi terrestri, un eccessivo consumo di farmaci, uno stile di vita sedentario  e dai ritmi biologici alterati e stressanti.

Tutti questo alimenta la produzione di stress ossidativo, squilibra la bilancia immunitaria e ha incide sulle capacità del nostro organismo di mantenersi in  equilibrio omeostatico, ciò che noi naturopati definiamo “terreno”.

Se questo è il campo d’intervento, è evidente che una medicina ecologica dovrebbe concentrare l’attenzione su come ritrovare l’equilibrio dei nostri meccanismi di regolazione corporea, ottimizzando la risposta immunitaria.

 Le cause principali di decesso in Italia

Se diamo un’occhiata agli Indicatori Demografici ISTAT, le cause principali di decesso in Italia (gli ultimi dati aggiornati disponibili sono relativi al 2017, su un totale di morti pari a 640.480) è legato prevalentemente a malattie del sistema circolatorio. Tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari muoiono più di 230mila persone all’anno. In seconda posizione troviamo i tumori, che causano la morte di più di 180mila persone. I numeri tengono conto delle morti in tutto il territorio nazionale e di tutte le età. 

  • malattie del sistema circolatorio: 230.283
  • tumori: 186.495
  • malattie del sistema respiratorio: 52.905
  • malattie del sistema nervoso: 30.404
  • malattie endocrine e metaboliche: 29.199
  • disturbi psichici e comportamentali: 24.252
  • cause esterne di traumatismo e avvelenamento: 24.027
  • malattie dell'apparato digerente: 22.782
  • malattie infettive e parassitare: 13.785
  • malattie dell'apparato genitourinario: 11.921
  • malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto: 3.601
  • malattie della cute  e del tessuto sottocutaneo: 1.399
  • malformazioni congenite ed anomalie cromosomiche: 1.203
  • complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio: 10 

 Nel periodo tra febbraio e novembre 2020  (dati Istat),  si sono registrati 57.647 in persone positive al Covid-19, il 60% dei quali ultraottantenni (età mediana 83 anni). La maggior parte delle persone decedute, presentava 2 o 3 patologie croniche, in prevalenza cardiopatie ischemiche, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, in piena coerenza con i dati delle cause di decesso annuali.

 La spesa sanitaria e farmaceutica

Nel 2019, la spesa sanitaria pubblica è stata di 117 miliardi di Euro, nel 2016 era di 150 miliardi di Euro. Se diamo uno sguardo veloce sulla sua composizione (dati 2016), scopriamo che la spesa si concentra prevalentemente su tre funzioni principali: l’assistenza ospedaliera ordinaria (28%),  l’assistenza ambulatoriale (22,4%) e i prodotti farmaceutici (17,8%). L’assistenza sanitaria dunque, è erogata in prevalenza dagli ospedali (45,5% della spesa, pari a 68 miliardi), dagli ambulatori (22,4%, 33 miliardi) e dalle farmacie (16,7%, 25 miliardi). E qui non mi soffermo sui fenomeni di corruzione,  sprechi e inefficienze che qualcuno ha stimato in un 5,6% annuo, corrispondente a circa 6-7 miliardi.

Quant’è la percentuale di spesa dedicata in generale alla prevenzione? Irrisoria, il 4,37% (2018).

Nello stesso anno, la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a 30,8 miliardi di Euro, di cui il 76,4% rimborsato dal SSN, con un aumento sia di quella pubblica (+5,3%) che di quella privata (+7,2%). Questo non vuol dire che i farmaci chimici non siano utili, ma bisogna fare attenzione a non abusarne. E su quest’ultimo aspetto, l’AIFA segnala come il consumo, ad esempio,  di antibiotici nel nostro Paese resti alto rispetto alla media europea  anche a causa di un uso inappropriato (25% dei casi) di questi farmaci, mentre parallelamente crescono i casi dei batteri resistenti agli antibiotici, il cosiddetto fenomeno dell'antibiotico-resistenza.

 La promozione della salute, un nuovo approccio

Se questo è il quadro, non sfugge come l’attuale organizzazione del nostro Sistema Sanitario Nazionale abbia una connotazione “ospedalocentrica”. Tale connotazione, non ha retto alle sollecitazioni dell’attuale pandemia. Non è mio compito e non ne ho le competenze per delinearne le caratteristiche, ma è evidente che un servizio sanitario moderno debba essere riorganizzato su base territoriale per rispondere meglio alle cause di malattia che affliggono la popolazione, in prevalenza legate allo stile di vita e ad una cattiva alimentazione, se non altro per razionalizzare e distribuire meglio la spesa sanitaria nazionale, favorendo la vera prevenzione.

Bisogna inoltre considerare il trend di invecchiamento della popolazione il quale, nei prossimi 50 anni, ne cambierà la composizione demografica. Se da una parte le attese di vita crescono, dall’altra si assiste ad un aumento delle malattie croniche e alle disabilità concentrate prevalentemente negli ultimi 10 anni di esistenza.

La nutrizione, insieme allo stile di vita, giocherà un ruolo fondamentale sia dal punto di vista preventivo che terapeutico nella popolazione anziana che è particolarmente fragile e spesso presenta stati di malnutrizione (soprattutto per difetto).

Prendersi cura di sé dovrebbe essere insegnato fin da piccoli. Anzi, una prevenzione efficace dovrebbe iniziare non solo durante la gravidanza, ma prima del concepimento, dalla mamma e dal papà. In sostanza, la prevenzione non è soltanto evitare le malattie, ma soprattutto prendersi cura ed essere responsabili del proprio benessere.

Essere responsabili significa maggiore consapevolezza del proprio corpo e attenzione ai segnali di allarme che esso ci invia. Questa capacità si acquisisce con l’educazione alla conoscenza e alla comprensione dei meccanismi fisici e mentali con i quali il nostro corpo si esprime. Un mal di testa, un gonfiore intestinale, una diarrea improvvisa, un afte, la difficoltà a prendere sonno, l’irrequietezza, i pensieri che continuano a tormentarci, un dolore improvviso, ecc., sono dei campanelli d’allarme che ci segnalano che stiamo facendo qualcosa che non va. Perciò dobbiamo chiederci: con quale cibo mi sto alimentando? Assumo sostanze che mi fanno bene o male? Vivo in un posto salubre? Quanto tempo dedico settimanalmente all’attività fisica? Svolgo un lavoro sedentario? Dormo sufficientemente? Mi ammalo facilmente? Qual è il mio atteggiamento nei confronti degli accadimenti della vita?

 

Possiamo scegliere di star bene

Una medicina che promuove la salute dovrebbe essere personalizzata e insegnare alle persone a stare bene. L’educazione alla salute e ad una alimentazione più sana dovrebbero rientrare nelle materie d’insegnamento fin dalle scuole primarie. Fornire gli strumenti di conoscenza per prendersi cura di se aumenta la consapevolezza e aiuta a fare le scelte giuste. 

Noi possiamo scegliere di star bene e possiamo fare molto, ad esempio: apportando le dovute correzioni al nostro regime alimentare, riducendo i cibi industriali e privilegiando gli alimenti freschi e naturali; eliminando alcune abitudini nocive (fumo alcolici, ecc.) e iniziando a praticare quelle che ci fanno stare bene (attività fisica, camminate all’aria aperta): migliorando la qualità e la quantità del nostro sonno, prendendo consapevolezza di come respiriamo, costruendoci una vita sociale e affettiva piena e soddisfacente. Poi potremmo anche provare a ridurre - là dove è possibile e con l’aiuto del medico - l’assunzione di farmaci di sintesi e orientarci verso rimedi naturali.

Questa è la vera prevenzione, vincente sia verso le malattie croniche che ci affliggono, ma anche capace di difenderci non solo dal Covid-19, ma da tutti i virus che incontreremo nel prossimo futuro. Serve una integrazione tra la medicina  accademica e le discipline naturali, coniugando le conoscenze scientifiche moderne con quelle appartenenti alle varie tradizioni mediche, sempre a vantaggio e al servizio della persona.  

 

 

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martedì 22 dicembre 2020

MALATTIE INVERNALI: PREVENIRLE E CURARLE IN MODO NATURALE Parte seconda


 Malattie invernali  
Parte seconda

Prevenzione: aiutiamoci con le sostanze naturali

I trattamenti naturali offrono validi rimedi per prevenire e curare l’influenza e le malattie da raffreddamento. I rimedi naturali sono molto utili per rinforzare le nostre difese. Grazie a un’efficace cura naturale, mirata sui sintomi e le “debolezze” del soggetto, si riduce notevolmente la possibilità di contrarre patologie come raffreddore, influenza e altre infezioni delle vie respiratorie.

Ecco una panoramica dei rimedi naturali per prevenire e trattare i malanni della stagione invernale:

 

Fitoterapia

Le piante medicinali vengono in nostro soccorso in vario modo:

L’Echinacea purpurea possiede attività immunomodulante, antinfiammatoria, antivirale, batteriostatica, antifungina e cicatrizzante. Rafforza le naturali difese dell’organismo nei confronti di numerosi ceppi di virus, batteri, miceti e altri microrganismi patogeni, riducendo la loro diffusione nei tessuti dell’organismo e stimolando la fagocitosi.

L’Uncaria Tomentosa ha proprietà immunomodulanti, antinfiammatorie, antiossidanti, citoprotettive. Viene utilizzata da tempo nel trattamento delle infezioni virali e delle febbri di origine virale, nelle infezioni croniche, nelle micosi e candidosi recidivanti.

L’Astragalo Membranaceus ha proprietà toniche, adattogene, immunostimolanti, antiossidanti, antinfettive, antinfiammatorie. Accresce le naturali difese dell’organismo, rinvigorendo e stimolando il sistema immunitario. Innalza la soglia di resistenza ai fattori di stress.

 

L’Andrografis Paniculata ha anch’essa un’azione antinfiammatoria e stimolante le difese naturali. E’ impiegata da secoli per la cura delle malattie infettive e da raffreddamento. Stimola le difese naturali dell’organismo e riduce i sintomi nelle affezioni delle vie respiratorie (mal di gola, secrezione nasale, cefalea, otite, tosse, spossatezza, ecc.), soprattutto di origine virale.

 

La Drosera Rotundifolia possiede attività antitosse, bronchiolitica e spasmolitica. Indicata nelle affezioni respiratorie caratterizzate da spasmo e tosse secca convulsiva.

Il Verbasco Densiflorum è una pianta dalle proprietà espettoranti, emollienti, mucolitiche sedative, antiallergiche e antinfiammatorie. Ha la proprietà di ripristinare la motilità ciliare della mucosa bronchiale.

Il Marrubium Vulgare ha proprietà antisettiche antifebbrili, sedative della tosse, mucolitiche, espettoranti e antinfiammatorie. Utile nel trattamento della tosse, nelle bronchiti acute e nelle infiammazioni delle vie respiratorie. 

L’Altea Officinalis possiede attività emolliente, lenitiva e antinfiammatoria negli stati flogistici delle mucose respiratorie. Utile nelle affezioni bronchiali, tracheiti, bronchiti e nel trattamento della tosse e della pertosse. 

Le gemme di Rosa Canina sono indicate nelle infiammazioni localizzate e recidivanti a carico delle mucose delle prime vie respiratorie. Sono utilizzate nella prevenzione e cura delle malattie da raffreddamento, rinofaringiti recidivanti, tonsilliti e sindromi influenzali. Accresce e potenzia le difese naturali ripristinando la capacità di risposta difensiva dell’organismo nei casi di affaticamento fisico e convalescenze dopo malattie debilitanti. 

Le gemme di Ribes Nigrum possiedono una spiccata azione antinfiammatoria e antiallergica. Stimolano la corteccia surrenale aumentando il rilascio di corticosteoroidi (azione cortison-like) che svolgono un ruolo importante nella risposta infiammatoria. Utile nell’influenza e malattie virali, nelle rinofaringiti, bronchiti, asma bronchiale, anche di natura allergica. 

Le bacche di Sambuco sono antinfiammatorie, diaforetiche, rinfrescanti ed emollienti. Stimolano l’immunità aspecifica e rilassano la muscolatura liscia. Utili negli stati febbrili da raffreddamento, nei raffreddori, faringiti, laringiti, tracheiti, bronchiti e nella raucedine. 

Il Timo possiede azione bechica, espettorante, secretolitica disinfettante e spasmolitica a livello bronchiale. Indicato per le tossi spasmodiche, secche e produttive, nella pertosse e in tutte le affezioni tracheali e bronchiali, nelle forme asmatiche, nell’enfisema e per il catarro dell’albero bronchiale.  

Aromaterapia

L’aromaterapia agisce grazie alla sua azione antibatterica e antivirale. Possiamo usare gli oli essenziali più appropriati per la diffusione ambientale. Quelli dotati di maggiore attività antibatterica e antivirale sono: Pino mugo, Eucalipto, Timo, Chiodi di garofano e Cannella.

 

 

Integratori alimentari

Lo stress, il freddo e l’inquinamento potrebbero aumentare le richieste di vitamine e sali minerali. Per potenziare il sistema immunitario sono necessarie le vitamine A, C, D, E e le vitamine del complesso B. Tra i minerali e gli oligoelementi, da segnalare lo zinco, il magnesio e il selenio.

Vi sono poi sostanze come la Quercetina, che oltre ad essere un potente antiossidante,  ha evidenziato una significativa attività antiinfiammatoria. Anche l’esperidina, una sostanza flavonoide che si trova in abbondanza nella buccia interna degli agrumi, ha un’attività antinfiammatoria e antivirale.

 

Probiotici

La flora batterica intestinale influenza le nostre difese immunitarie. La terapia probiotica, può essere di grande aiuto nella prevenzione delle malattie invernali, come dimostrano diversi studi. L’importante è assumere questi prodotti per lungo tempo e scegliere bene i ceppi più adatti. Nella prevenzione e trattamento delle infezioni virali sono molto utili in particolare le specie Lactobacillus acidophilus, rhamnosus, paracasei, plantarum, lactis, i Bifidobacterium lactis e lo Streptococcus salivarius.


Micoterapia

Come abbiamo visto, il raffreddore e l’influenza sono infezioni virali acute dell’apparato respiratorio. I Funghi Medicinali, impiegati da secoli in Medicina Tradizionale Cinese, sono un valido aiuto  per stimolare l’attività del sistema immunitario. Gli studi hanno dimostrato la loro capacità di influenzare la risposta del sistema immunitario dovuta a specifici composti in essi contenuti, i Beta-glucani.

In particolare lo Shiitake (Lentinula edodes), il Cordyceps sinensis, il Reishi (Ganoderma Lucidum) e l'ABM (Agaricus Blazei Murrill). EDI PARTE PRIMA


Vedi parte prima

 

 

 

giovedì 10 dicembre 2020

MALATTIE INVERNALI: PREVENIRLE E CURARLE IN MODO NATURALE Parte prima

 

 


Malattie invernali: prevenirle e curarle in modo naturale 

Finita l’estate, ci prepariamo ad affrontare l’autunno e l’inverno, le stagioni più fredde dell’anno, caratterizzate dai malanni invernali. Perciò sarà molto utile fare un po' di prevenzione avendo le informazioni necessarie in modo da poter affrontare con successo le malattie da raffreddamento e l’influenza, anche con pratiche naturali che possono essere di supporto a qualsiasi altra forma di prevenzione che decidete di intraprendere.

 

Cosa si intende per “malattie invernali”?

Sono i classici “disturbi da raffreddamento”: raffreddore, mal di gola, tosse, sinusite, influenza che in genere colpiscono una fascia di popolazione elevata in modo più o meno grave. Il freddo e le basse temperature sono più che altro un fattore predisponente, ma non certamente la causa principale.

Le mucose che rivestono l’apparato respiratorio, dal naso fino ai bronchi, costituiscono una delle varie barriere di comunicazione con il mondo esterno. Perciò le temperature esterne hanno un effetto diretto su queste mucose: restringendo i vasi sanguigni e riducendo, in tal modo l’apporto di sangue, viene limitata la capacità dell’organismo di difendersi. Le ciglia che ricoprono le vie aeree vengono rallentate e questa alterazione funzionale fa sì che le secrezioni ristagnino divenendo un buon terreno di coltura per germi e batteri, e favorendo così l’insorgenza di mal di gola e bronchiti. Per questo è molto utile respirare con il naso in modo da favorire il riscaldamento e l’umidificazione dell’aria che inspiriamo e ridurre la vasocostrizione e l’irritazione.

 

Come si manifestano?

I disturbi invernali generalmente esordiscono con il raffreddore, malattia di origine virale  che provoca l'infiammazione della mucosa che riveste il naso e la gola. E’ molto contagioso, e può essere trasmesso con starnuti, tosse e le goccioline di saliva.

Naso chiuso e gocciolante, gola irritata, sternuti, rinorrea acquosa, raucedine e forte congestione nasale, sono i sintomi. Di solito questo disturbo riguarda le alte vie respiratorie, ma a volte le sue complicanze sfociano in otiti, sinusiti, faringiti e bronchiti.

Anche il mal di gola si riscontra frequentemente nel periodo invernale. L’infiammazione della gola è causata di solito da virus, e qualche volta da batteri e questo causa febbre, difficoltà di deglutizione o afonia, oppure voce rauca. La gola si arrossa e presenta anche piccole punteggiature bianca o un surplus di muco. I linfonodi del collo, aumentano di volume e sono dolenti.

La tosse invece è un riflesso di difesa del nostro organismo in risposta a un'azione irritante sulla trachea o sui bronchi. Se raffreddore ed influenza esordiscono tipicamente con la tosse secca, negli stadi più avanzati la tosse produttiva prende il sopravvento. La comparsa della tosse grassa viene generalmente interpretata come una complicanza dell'affezione respiratoria primaria, sinonimo di un'infezione (spesso batterica) in atto

 

Prestiamo attenzione alle difese immunitarie

L’immunologia ci dice che maggior parte delle infezioni tipiche del periodo invernale si trasmette da persona a persona per via aerea. I germi, in massima parte virus, sono trasportati all’interno delle goccioline di saliva che spargiamo nell’ambiente circostante ogni volta che facciamo uno starnuto o un colpo di tosse, ma anche semplicemente quando parliamo. L’abbiamo vissuto di recente le restrizioni nei rapporti sociali e le regole di distanziamento fisico durante il periodo dell’epidemia da coronavirus.

Ma possiamo limitarci solo a questo? Non dimentichiamoci che viviamo in un mondo di microorganismi, dove batteri e virus sono sempre presenti fuori di noi e dentro di noi. Il vero problema siamo noi stessi. Se ci ammaliamo di sindrome influenzale significa che il nostro sistema immunitario è debole, ma se è debole significa che lo abbiamo indebolito. Allora dobbiamo chiederci: che cosa ha indebolito il nostro sistema immunitario? La mia alimentazione mi garantisce una sufficiente quota di micro e macro nutrienti? Il mio stile di vita, mi mette in una condizione continua di stress? Conduco una vita sregolata? Faccio scarsa o eccessiva attività fisica?

Certo, la quantità di virus necessaria ad aggredire la persona e innescare la malattia è un elemento importante, ma dipende molto dalla risposta immunitaria, vale a dire dalla capacità dal nostro sistema di difesa innato e acquisito, di intercettare, riconoscere e neutralizzare il microrganismo o la sostanza estranea al nostro organismo. Se il nostro sistema immunitario è vigoroso ed efficiente, risponderà al meglio a questa sollecitazione, quando invece il sistema è compromesso o deficitario, si avrà una risposta poco efficace.

 

Cosa fare per conservare la salute del nostro sistema immunitario?

L’abbiamo detto prima. Il nostro stile di vita è fondamentale. L’alimentazione, l’attività fisica, la salute del nostro intestino, la qualità del sonno, l’ambiente dove viviamo e lavoriamo, sono tutti fattori epigenetici che concorrono alla nostra salute.

 

Alimentazione variegata e ricca di sostanze vegetali

L’alimentazione ad esempio. Voi direte, ma cosa c’entra con le malattie invernali?  Infatti quasi tutti pensano che sia un elemento secondario, di poca importanza. In particolare si rischia di fare questo errore con i bambini. Molti genitori, ad esempio definiscono i loro figli come deboli di gola o di polmoni. Solo così riescono a spiegarsi i continui mal di gola, le otiti, le bronchiti e la relativa necessita di cure antibiotiche a cui li sottopongono ripetutamente. Quando però si indaga su cosa mangiano, spesso si scopre che nella loro dieta sono quasi completamente assenti la verdura e la frutta. E ciò riguarda anche gli adulti! Molte persone che si lamentano per le loro precarie condizioni di salute, ignorano i numerosi vantaggi che potrebbero avere correggendo il loro regime alimentare.

In generale la verdura e la frutta sono alimenti indispensabili per il loro apporti di micronutrienti, vale a dire vitamine e minerali e altre sostanze nutraceutiche, tutte molto utili per il corretto funzionamento del nostro organismo. Ricordiamoci che ogni funzione, sia all’interno che all’esterno della cellula è controllata da una serie di enzimi (che sono molecole proteiche che accelerano le reazioni chimiche che avvengono a livello cellulare e non solo) che per funzionare necessitano di cofattori quali minerali (rame, zinco, manganese, selenio, ecc.) e vitamine (vitamina C, A ed E, vitamine del gruppo B), per l’appunto. E poiché il nostro corpo non è in grado di produrre questi microelementi, dobbiamo pensarci noi assumendoli con un alimentazione ricca, variegata, colorata e il più possibile stagionale. Ricordate che le sostanze vegetali sono la fonte principale di vitamine e sali minerali e non dovrebbero mancare ad ogni pasto.

Verdura e frutta dovrebbero essere prevalentemente assunte fresche, crude, integre e vitali, non solo, come abbiamo visto, per l’apporto indispensabile di micronutrienti, ma anche per procurarci la quota di fibre utili al nostro microbioma intestinale.

Oltre alle sostanze vegetali, un corretto apporto di proteine può avere un ruolo significativo nella resistenza alle infezioni. In genere, soprattutto negli anziani riscontro un’assunzione di proteine e aminoacidi deficitaria rispetto al fabbisogno raccomandato, vale a dire almeno un grammo rispetto al peso corporeo. Questi valori andrebbero aumentati se si tratta di un organismo in crescita come quello dei bambini e, per l’appunto, negli anziani.

Gli aminoacidi, che sono sostanzialmente il prodotto finale della degradazione delle proteine che assumiamo, sono indispensabili per la fabbricazione dei fattori immunitari di base (cellule immunitarie, enzimi, ecc.) e per la difesa del nostro organismo.

Nella prevenzione delle malattie invernali è preferibile limitare l’assunzione di latticini perché questi alimenti tendono in alcuni casi a favorire un’eccessiva produzione di catarro. Questa indicazione è particolarmente efficace nei bambini.

 

Rimaniamo idratati

Attenzione poi all’idratazione. Durante gli episodi di febbre, l’acqua e l’apporto di liquidi è molto importante. Quando la temperatura corporea si alza inevitabilmente si perdono più liquidi a causa della traspirazione ed è necessario assumerne nella giusta quantità per reintegrare la perdita. Ricordate che i bambini si disidratano più che gli adulti. Se l’organismo è disidratato, alcuni apparati perdono di efficacia, a partire dal sistema immunitario che risulta il primo ad essere penalizzato dalla disidratazione. Perciò durante la febbre è necessario bere più frequentemente per mantenere il giusto equilibrio idrico.

 

Occhio alla salute intestinale

Oltre 70% del nostro sistema immunitario risiede nell’intestino, una delle più importanti barriere dell’organismo. Numerosi studi hanno dimostrato che il corretto apporto di nutrienti e l’equilibrio del microbiota sono fondamentali per la salute della barriera intestinale e il corretto funzionamento del sistema immunitario.

Oggi dunque è evidente che la pratica antica di curare la pancia per influenzare tutto l’organismo ha un fondamento scientifico che è rappresentato proprio dall’azione del sistema immunitario delle mucose che ha nella pancia la sua porzione fondamentale.

La barriera difensiva rappresentata dalla mucosa intestinale ha un’estensione notevole, se “srotolata” ha le dimensioni di un appartamento di 250-300 metri quadri!

Questa mucosa è rivestita interamente dalla flora batterica composta da alcune centinaia di famiglie di batteri diversi e stimata in circa 100.000 miliardi di batteri, vale a dire dieci volte il numero totale delle cellule dell’organismo.  Questa biomassa batterica denominata microbiota, che è cresciuta in stretta simbiosi per millenni con noi, oltre a digerire il cibo, ci fornisce varie vitamine del gruppo B, acidi grassi a corta catena e alcune sostanze che ci difendono da batteri patogeni. Perciò è di fondamentale importanza mantenerla in buona salute fornendole sostanze nutritive di qualità e ricche di fibre.

Un’equilibrata flora batterica intestinale regola l’integrità della mucosa e ne rafforza la funzione di barriera nei confronti dei patogeni, stimolando quindi un’equilibrata risposta immunitaria. La stragrande maggioranza delle popolazioni microbiche non è patogena, però ci sono dei gruppi di microrganismi potenzialmente patogeni, ben insediati che di solito vengono tenuti sotto controllo da parte del sistema immunitario. L’insieme di queste popolazioni patogene e non patogene sono una fonte di stimolazione del nostro sistema immunitario su cui si fonda il suo equilibrio di tolleranza e reattività.

Ma quali sono le cause principali che possono portare ad una modificazione del microbioma, determinando uno squilibrio dell’ecosistema intestinale? Tra le cause principali c’è l’abuso dei farmaci (antiacidi, antinfiammatori, antibiotici, antidepressivi, tranquillanti, ecc.). Anche le intolleranze alimentari vanno considerate. Una disbiosi intestinale porta ad intolleranze e viceversa.

Pure la mucosa intestinale può subire danni alla sua integrità e alla sua capacità di distinguere efficientemente quali sostanze fare passare e quali no. Un’alterata permeabilità, la cosiddetta “leaky gut syndrome”, consente anche a tossine, batteri, funghi e parassiti di superare questa barriera protettiva e di entrare nel sangue, provocando la reazione del sistema Immunitario che le attacca generando in tal modo una risposta immunitaria ed infiammatoria.

 

Due parole sulla febbre…

Per termoregolazione s’intende la capacità dell’organismo di mantenere costante la temperatura corporea. La temperatura corporea è sotto il controllo dei centri termoregolatori situati nel sistema nervoso centrale, in particolare l’ipotalamo.

Per la naturopatia la febbre rappresenta un meccanismo di autodifesa dell’organismo, soprattutto nei confronti di virus e batteri. Potenzia, inoltre, l’efficienza del sistema immunitario. L’innalzamento della temperatura non sempre è legato alla gravità della patologia, ci sono situazioni cliniche gravi accompagnate da febbricola.

Anche in piena salute, la temperatura corporea cambia nell’arco della giornata, varia in funzione dell’ora, dell’assunzione di cibo o bevande, dell’attività fisica e dello stato emotivo.  In genere, in assenza di malattie, le oscillazioni si mantengono nell’intervallo di circa 1°C, tipicamente fra 36,5 e 37,5°C.

Per la naturopatia la febbre ha un significato particolare, è considerata una reazione da parte dell’energia vitale dell’individuo come risposta ad un agente patogeno, non dovrebbe quasi mai essere soppressa, così come succede con i farmaci, ma assecondata in relazione alla risposta individuale del paziente.

sabato 26 settembre 2020

CALMARE LA MENTE, RIDURRE LO STRESS, DORMIRE MEGLIO

 




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😊  calmare la mente, ridurre lo stress, migliorare la qualità del sonno

😊  riequilibrare i centri energetici, i Chakra e recuperare la tua forza vitale

😊  riequilibrare gli stati d’animo alterati e limitanti con la Floriterapia di Bach

😊  riequilibrare il terreno e detossificare il tuo corpo

😊  stimolare e sostenere il sistema immunitario, i muscoli, la digestione

😊  ottenere una mappa degli alimenti con il giusto contenuto energetico adeguato a te


Per saperne di più, visita il mio sito www.mariorotellanaturopata.com

venerdì 11 settembre 2020

E' venuto il momento di pensare al tuo benessere!

 


Scopri le risposte in soli 15 minuti grazie al Test epigenetico S-Drive, semplice e non invasivo, e riceverai il tuo Programma nutrizionale di benessere ottimale per 90 giorni

 L’ambiente è in grado di influenzare l’espressione dei nostri geni e la loro funzionalità, creando in tal modo delle variazioni che agiscono sullo stato fisico ed psico-emotivo della persona. Quindi il nostro stile di vita, la qualità dell’aria che respiriamo, il cibo e le sostanze nutritive che assorbiamo, l’ambiente elettromagnetico, lo stress, le emozioni e la moltitudine di pensieri che abbiamo hanno un impatto sui geni e l’insieme di questi fattori è chiamato epigenetica.

Perciò non è solo l’ereditarietà a condizionare la nostra salute, ma anche una serie di altri fattori esterni e interni, molto più governabili, capaci di fungere da silenziatori o attivatori della nostra espressione genica.

 

Il Test Epigenetico S-Drive Cell Wellbeing

Il test è un’indagine biofisica non invasiva che ti permette di valutare quali componenti ambientali sono maggiormente coinvolte nello stato di malessere del soggetto e fornisce indicazioni utili a migliorare la propria salute.

 

Come si esegue il test

Grazie a questa tecnologia, è possibile mappare gli indicatori epigenetici in meno di 15 minuti usando solo pochi capelli.

Il capello, in particolare il suo bulbo, è un eccezionale biomarcatore e si comporta come un antenna in grado di assorbire tutto ciò che giunge dall’esterno,  quindi è in grado di restituirci risposte su molteplici elementi ambientali che possono essere nocivi per il nostro organismo ed a cui siamo esposti: sostanze contenute negli alimenti a noi poco idonee, sensibilità ai microorganismi (batteri, virus, lieviti), accumulo di sostanze chimiche e metalli tossici, esposizione ai campi elettromagnetici.

 

Il Programma nutrizionale di benessere ottimale per 90 giorni

Le informazioni dei campioni di capelli vengono elaborate digitalmente con un apposito scanner e inviate, mediante connessione sicura, al centro tecnologico di Amburgo, in Germania dove  potenti computer analizzano la rilevanza delle informazioni epigenetiche e procedono alla mappatura di oltre 800 marcatori chiave con i quali viene creato il report Programma di benessere ottimale, contenente informazioni, grafici e tabelle riassuntive dei seguenti indicatori:

 

· Sistemi di supporto (detossificazione, sistema adrenergico, salute cerebrale, infiammazione/stress ossidativo, idratazione cellulare, equilibrio microbico intestinale, emozioni, sonno, metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi, ecc.)

·       Vitamine le 15 più comuni

·       Minerali 16 minerali

·       Acidi grassi

·       Antiossidanti 23 gruppi principali

·       Amminoacidi tutti i 23 amminoacidi

·       Danno ambientale (radiazioni, metalli tossici, sostanze chimiche e idrocarburi)

·       Resistenza (virus, batteri, funghi, parassiti, post-virus, muffe, spore)

·       Interferenza di frequenze (schermo tv, telefono cellulare, campo elettromagnetico, campo elettrostatico, radio frequenza, LFR, elettrosmog, forno a microonde, ecc.).

·       Dieta 115 restrizioni su alimenti e additivi alimentari

I contenuti del Programma saranno oggetto di un colloquio specifico per definire il percorso da seguire della durata di 90 giorni, durante il quale potrai migliorare il tuo stile di vita ed apportare le correzioni consigliate al regime alimentare, anche con  l’eventuale apporto di nutraceutici, ove fosse necessario.

Prevenire è meglio che curare!


PRENOTA IL TUO TEST EPIGENETICO

Cellulare 348 3443832

Email mrotella.naturopata@gmail.com


Prevenzione consapevole e Naturopatia


Prendersi cura di sé dovrebbe essere insegnato fin da piccoli. Anzi, una prevenzione efficace dovrebbe iniziare non solo durante la gravidanza, ma prima del concepimento, dalla mamma e dal papà.

La prevenzione non è soltanto evitare le malattie, ma soprattutto prendersi cura ed essere responsabili del proprio benessere.

Essere responsabili significa maggiore consapevolezza del proprio corpo e attenzione ai segnali di allarme che esso ci invia. Questa capacità si acquisisce con l’educazione alla conoscenza e alla comprensione dei meccanismi fisici e mentali con i quali il nostro corpo si esprime.

Il corpo ci parla

Perché il corpo ci parla, il corpo è intelligente. Un mal di testa, un gonfiore intestinale, una diarrea improvvisa, un afte, la difficoltà a prendere sonno, l’irrequietezza, i pensieri che continuano a tormentarci, un dolore improvviso, ecc., sono dei campanelli d’allarme che ci segnalano che stiamo facendo qualcosa che non va. Con quale cibo ci alimentiamo? Come ci atteggiamo nei confronti degli accadimenti della vita? Viviamo in un posto poco salubre? Svolgiamo un lavoro sedentario e stressante? Quanta attività fisica facciamo settimanalmente? Assumiamo sostanze che ci fanno bene o male?

La malattia è la conseguenza delle nostre scelte

Perciò la malattia non deve essere considerata un accidente che ci arriva all’improvviso quando meno te lo aspetti, ma è soprattutto il risultato dei nostri comportamenti e delle nostre scelte: lo stile di vita, la nostra alimentazione, il nostro atteggiamento sociale, mentale ed emozionale. 

Cosa possiamo fare?

Allora siamo proprio spacciati?! Naturalmente no, se interveniamo presto e consapevolmente. Dobbiamo fare le scelte giuste, possiamo scegliere di stare bene. E possiamo fare molto, ad esempio: apportare le dovute correzioni al nostro regime alimentare, riducendo i cibi industriali e privilegiando gli alimenti freschi e naturali, eliminando alcune abitudini nocive (fumo alcolici, ecc.) e iniziando a praticare quelle che ci fanno stare bene (attività fisica, camminate all’aria aperta), migliorando la qualità e la quantità del nostro sonno, prendendo consapevolezza di come respiriamo,  avendo una vita sociale e affettiva piena e soddisfacente.

Poi potremmo anche provare a ridurre - là dove è possibile e con l’aiuto del medico - l’assunzione di farmaci di sintesi e orientarci verso rimedi naturali.

Una guida per intraprendere il tuo percorso di benessere

La naturopatia punta molto all’aspetto della prevenzione e dell’educazione alla salute, incoraggiando la persona ad assumere un atteggiamento consapevole e più responsabile verso il proprio benessere nelle scelte quotidiane. 

Noi naturopati, possiamo guidarvi lungo questo percorso di benessere. A voi la scelta di stare bene prendendovi cura del vostro benessere.